RASSEGNA STAMPA
IL SECOLO XIX - No global, partono i risarcimenti
Genova, 4 febbraio 2009
No global, partono i risarcimenti
g8 e bolzaneto
Avviate le procedure
a favore delle vittime.
I legali: «Ma lo Stato non vuole pagare quanto stabilito dal giudice»
Sono partite le procedure per il risarcimento dei no global
riconosciuti come vittime degli abusi commessi nella caserma di Bolzaneto
e nella scuola Pascoli-Diaz, durante il G8 di Genova del 2001. Almeno le
fasi preliminari, con la richiesta agli avvocati difensori di tutti i
documenti necessari all'accredito delle provvisionali stabilite dai
giudici nelle due sentenze. Si tratta dell'anticipo sul rimborso dei danni
patiti durante i fatti al centro dei processi, da quantificare in un
eventuale processo civile o con un accordo stragiudiziale. In gran
segreto, e con una prassi definita da alcune delle stesse parti in causa
«piuttosto anomala», il ministero dell'Interno ha chiesto alla Prefettura
di avviare «una fase istruttoria» tra le parti civili. Nulla di più
preciso è dato sapere anche se, tra i legali dei manifestanti vittime
degli abusi, c'è sfiducia da una parte e voglia di rivalsa dall'altra.
Riccardo Passeggi, uno degli avvocati dei no global: «Siamo certi che lo
Stato non voglia pagare quanto stabilito dal giudice. Con la stessa
sicurezza però possiamo dire che sapremo dove e come andarci a prendere
per vie legali quanto ci è dovuto».
Nel frattempo anche la Procura generale di Genova ha impugnato la sentenza
sulle violenze nella caserma di Bolzaneto durante il G8 del 2001. Il
procuratore Luciano Di Noto ha deciso di ricorrere in appello, per le
questioni di diritto, contro quattro dei responsabili dell'ufficio
matricola del «centro di prima detenzione», assolti in primo grado per i
falsi verbali.
Secondo il procuratore generale, nel centro non ci sarebbe stata alcuna
attività di verbalizzazione durante le prime fasi della detenzione. E
quindi i quattro responsabili avrebbero commesso un falso. Secondo la
prassi, ai fermati si doveva chiedere se volevano avvisare i parenti
dell'arresto o le ambasciate e i consolati, in caso di stranieri. Nei
verbali sequestrati, però, tutti gli arrestati avrebbero dichiarato di non
avere paura e di non volere avvisare nessuno.
G. Cet.